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Il nonno ora stava meglio, e lo mettevano sull'uscio, al sole, avvolto
nel tabarro, e col fazzoletto in testa, che sembrava un morto
risuscitato, tanto che la gente andava a vederlo per curiosità; ed il
poveraccio chinava il capo a questo e a quello, come un pappagallo, e
sorrideva, tutto contento di trovarsi là, nel suo cappotto, accanto
all'uscio, con Maruzza che gli filava accanto, il telaio della Mena
che si udiva nelle stanze, e le galline che razzolavano nella strada.
Ora che non aveva altro da fare aveva imparato a conoscere le galline ad
una ad una, e stava a vedere quello che facevano, e passava il tempo ad
ascoltare le voci dei vicini, dicendo: — Questa è comare Venera che strapazza suo marito. — Questa è la cugina Anna
che torna dal lavatoio. Poi se ne stava a vedere l'ombra delle case che
si allungava; e quando non c'era più il sole sulla porta lo mettevano
contro il muro dirimpetto, ch'egli somigliava al cane di mastro Turi, il quale cercava il sole, per sdraiarsi.
Infine, cominciò a stare sulle gambe, e lo portarono sulla riva,
reggendolo sotto le ascelle, perché gli piaceva dormicchiare accoccolato
sui sassi, in faccia alle barche, e diceva che l'odore dell'acqua
salata gli faceva bene allo stomaco; e si divertiva a vedere le barche, e
sentire com'era andata la giornata per questo e per quello. I compari,
mentre attendevano alle loro faccende, gli regalavano qualche parola, e
gli dicevano per consolarlo: — Vuol dire che c'è olio ancora alla
lucerna, eh, padron 'Ntoni!"
G. Verga I Malavoglia
Notate che l'autore si avvale non solo della vista ma inserisce osservazioni su odori e profumi, suoni o sapori che circondano il personaggio.
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