SCRITTURA
Le tipologie C e D dell’esame di Stato
parte prima
Il tema: un esercizio
soltanto scolastico
Il saggio breve e l’articolo di giornale hanno scopi
definiti e destinatari individuabili. Il caro (oppure odioso) tema tradizionale
ha invece destinazione e pubblico soltanto scolastici.
Nell’esame di Stato ora in vigore, la tipologia D ha
sostituito il tema di attualità, che possiamo anche definire “di carattere
generale”.
Diciamolo: non è considerato un tema da “secchioni”. Non svalutiamolo,
però; un buon tema come questo può assicurare un’ottima riuscita, magari migliore
rispetto a altre scelte: dipende dai gusti, dalle conoscenze e dagli interessi
di ogni studente.
Quali sono i passi da compiere per svolgere un buon tema?
1.
Leggete attentamente il titolo e analizzatelo.
2.
Raccogliete le idee in ordine sparso
(brainstorming).
3.
Riorganizzate le idee con metodo e logica.
4.
Costruite una scaletta.
5.
Stilate il testo.
6.
Rileggete e rivedete i contenuti della brutta
copia.
7.
Rileggete e rivedete la forma nella brutta
copia.
8.
Trascrivete il tema in bella copia.
9.
Rileggete la bella copia.
I punti 6, 7, 8 e 9 riguardano anche il
saggio breve e l’articolo di giornale, perciò ora esamineremo i primi 5 punti.
Organizzate bene il tempo: non bisogna
essere troppo frettolosi, né dispersivi.
1. Leggete attentamente il titolo e
analizzatelo.
I titoli possono essere suddivisi in due
tipologie:
-
Il titolo - traccia: ha una formulazione ampia,
con molte indicazioni sui contenuti da affrontare;
-
Il titolo - sintesi: ha una forma molto generica
e il problema è appena accennato.
Leggere frettolosamente il titolo - traccia
è un errore: può seriamente impedire di svolgere bene lo scritto.
La lettura deve essere attiva.
Che cosa è realmente chiesto dalla traccia?
Riflettete attentamente.
È necessario:
a)
Comprendere attentamente ogni parola del titolo;
b)
Individuare tutti gli argomenti della traccia,
distinguendo quelli principali da quelli secondari; usando sottolineature,
evidenziatori ecc. distinguiamo gli argomenti in base alla loro importanza.
2. Raccogliete le idee in ordine sparso
(brainstorming) (durata: circa un quarto d’ora).
Cerchiamo nella memoria le idee basate sulle
nostre conoscenze, frutto di riflessioni, di studio, di esperienze …
Non è il momento di preoccuparsi che le idee siano
in ordine: scrivete tutto quello che vi viene in mente sull’argomento. Non
perdete però di vista il titolo, per non allontanarvi, distrattamente,
dall’argomento.
3. Riorganizzate le idee con metodo e
logica.
Rileggete le idee sparse; scartate senza
esitazione quelle più lontane dal titolo e poco sviluppabili.
E ora una fase impegnativa: mettete in relazione le
idee e conoscenze raccolte, costruendo un percorso logico. Si possono usare 2
metodi:
a)
Costruire una mappa concettuale (le idee escluse
dai collegamenti saranno forse superflue o non attinenti.)
b)
Riscrivere in un nuovo foglio le idee in forma
sintetica, in modo che siano in relazione tra loro;
CAUSA – EFFETTO; PRIMA - DOPO (soprattutto
nel tema storico); TESI – PROVA DELLA TESI (Argomentazione).
4. Costruite una scaletta.
La scaletta costituisce l’“ossatura” del
tema: se è articolata bene, siamo a metà dell’opera.
Dovrebbe essere composta di 3 parti:
-
Introduzione
-
Sviluppo
-
Conclusione
Assegnate alcuni argomenti a ogni parte; nello sviluppo va
inserito un maggior numero di argomenti.
Pensate bene ai collegamenti logico – linguistici tra le
varie idee, conoscenze ... Sarebbe
gravissimo comporre un tema scollegato e incoerente. Evitate le digressioni.
La scaletta non sarà
definitiva: durante la stesura vi verranno in mente altre idee; fate
attenzione a inserirle in modo logico e ordinato.
Consigli per iniziare
bene il tema
L’inizio dello scritto dovrebbe: a) chiarire il discorso che
svilupperete nel tema; b) attirare l’attenzione del lettore e incuriosirlo. È
comunque sufficiente soddisfare una delle due richieste.
Come proseguire il
tema
Lo sviluppo in genere sarà composto di 3 - 4 sequenze
principali, individuate dal punto a capo.
Controllate l’ortografia.
Controllate la punteggiatura.
Controllate i tempi verbali.
Conclusione
Evitiamo generici moralismi.
Si tirano le somme, attualizzando o personalizzando ciò che
si è trattato. Perché era importante parlarne? Comunica qualcosa alla nostra
vita, alla nostra epoca?
Possiamo riprendere nella conclusione, anche cambiando parzialmente,
gli argomenti iniziali (procedimento circolare). Possiamo anche terminare con
una provocazione o con una domanda aperta.
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