Costantino
e il cristianesimo Consapevole
della ormai capillare diffusione del cristianesimo, comprende che il sistema di
valori capace di ridare slancio all’impero può essere ricercato nella nuova
religione: con l’Editto di Milano (313, detto anche E. di Costantino) si rende
libera la religione cristiana. Il rapporto stretto tra politica e religione
provoca l’intervento di Costantino anche nelle questioni dottrinali: durante il
Concilio di Nicea, vengono condannate le dottrine eretiche.
Costantino
decide di fondare una nuova capitale in Oriente: la città di Bisanzio che
prende il nome di Costantinopoli.
I
successori di Costantino – Tra i successori di Costantino
si distingue Giuliano, detto l’Apostata (traditore) perché individua nei valori
politici e civili della cultura greco - latina il solo modo per ridare energia
all’istituto imperiale, tornando quindi a perseguitare i cristiani.
TEODOSIO
Alla morte di Giuliano, Teodosio riprende gli indirizzi politici di Costantino.
Con l’editto di Tessalonica (380 d. C.) il cristianesimo viene proclamato
l’unica religione ammessa nell’impero. La gestione degli affari interni della
Chiesa, anche dottrinali, da parte dell’imperatore, a cui si dà il nome di
cesaropapismo, è motivo di accesi scontri con il clero.
Per
la difesa dei confini Teodosio consente alle popolazioni barbare di origine
germanica di occupare stabilmente alcuni territori in qualità di alleati. In
questo modo la difesa dell’impero viene affidata a popolazioni straniere che
possono ricattare il potere centrale in virtù della loro forza militare. Per
questo i Visigoti ottengono dall’imperatore Teodosio di stanziarsi in Illiria:
la convivenza è difficile.
Istituzioni: Alla morte di Teodosio l’impero
viene diviso “di fatto” (quindi non ufficialmente)
tra Arcadio (oriente) e Onorio (occidente) sotto la tutela del generale vandalo
Stilicone; la crisi è aggravata dalla
rivalità tra oriente e occidente. La divisione tra parte occidentale e parte
orientale ormai era evidente nella
realtà delle cose.
La
capitale - Nel
402 la residenza dell'Impero Romano
d'Occidente da Milano, troppo esposta agli attacchi barbarici, viene trasferita
a Ravenna. Ravenna è scelta come nuova capitale perché godeva di una migliore
posizione strategica e di difendibilità. Alla morte di Teodosio l’impero viene
diviso tra i suoi due figli, sancendo la divisione tra parte occidentale e
parte orientale che ormai era evidente nella realtà delle cose.
Fine
dell’impero d’Occidente - La penetrazione dei Goti nella penisola culmina con il sacco di Roma
(410 d. C). Ai Goti seguono i Vandali, che si stanziano in Africa. L’invasione
unna dà il colpo di grazia a un istituto politico ormai allo sbando. L’ultimo
imperatore d’Occidente viene spodestato da Odoacre, comandante delle truppe
barbare al servizio dall’impero (476 d. C.). Alla fine del V secolo al posto
dell’impero romano d’Occidente esistono i regni romano-barbarici.
Altri
avvenimenti: 406: numerose popolazioni germaniche occupano le regioni
occidentali dell’impero: occupazione
pressoché definitiva; il generale Stilicone viene assassinato dalla
fazione anti-germanica; Alarico, a capo dei Visigoti, invade l’Italia e
saccheggia Roma: è una incursione, non una occupazione: Alarico non intende
essere nominato imperatore; v. parte sottolineata pag 99 del testo;
in Britannia gli Angli e i Sassoni formano regni indipendenti; i Vandali occupano
l’Africa, di vitale importanza per Roma; le alleanze variano e cambiano a
seconda delle necessità e della convenienza (ad es. il generale Ezio arriverà
ad allearsi momentaneamente con gli Unni); 452: Attila attacca l’Italia e viene
allontanato col pagamento di un sostanzioso riscatto (leggenda papa Leone I)
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