Alla morte di Carlo Magno, Ludovico il Pio si ritrova unico erede
dell’impero.
Diverso dal padre, non ama viaggiare
per controllare come vengono amministrati i territori e per assicurarsi la
fedeltà personale dei funzionari a cui è affidata la gestione del potere. La
fine delle guerre di espansione e con essa la possibilità di ricompensare i
grandi del regno con nuove terre, unita all’assenza del potere centrale, fa sì
che i grandi feudatari si sentano liberi dal vincolo di fedeltà personale con
il re. Consapevole della debolezza strutturale dell’impero, Lodovico decide di
emanare I’ Ordinatio Imperii una
disposizione che detta le regole della successione; essa però non serve a
frenare le lotte dinastiche e le contese territoriali.
Le spinte disgregatrici che vengono dai
nemici del sovrano, primi fra tutti i grandi feudatari, portano all’emanazione del
Capitolare
di Quierzy, che consente di considerare i feudi maggiori come un bene
ereditario non più revocabile dall’imperatore. In questo modo l’autorità del sovrano
si limita solo alle terre in suo possesso e si creano una miriade di signorie
di fatto indipendenti.
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