mercoledì 27 marzo 2013

Lo sviluppo sostenibile: alcune definizioni ufficiali

Lo sviluppo sostenibile: alcune definizioni ufficiali

“Per sostenibilità si intende la capacità dell’umanità di rispondere alle esigenze del presente senza pregiudicare la capacità delle future generazioni di rispondere alle loro necessità”.
[“Our Common Future”, The World Commission on Environment & Development, 1987]
“Sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l’operabilità dei sistemi naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”
[ICLEI - International Council for Local Environmental Initiatives - 1994]

lunedì 25 marzo 2013

link utili

Consiglio questo sito a chi voglia ascoltare qualche lezione:
http://www.gaudio.org/lezioni/

giovedì 21 marzo 2013

Pompeo e Cesare

Nel 79 a.C. Silla, inaspettatamente, si è ritirato dalla vita politica rinunciando alla dittatura. L'impero si trova in una situazione complessa, con zone periferiche, talvolta di recente acquisizione, che tendono a ribellarsi. Il senato non riesce più a governare Roma. Il giovane Pompeo, esponente aristocratico (ha ereditato alcune regioni dal padre, morto improvvisamente) inizia a ottenere una serie di vittorie (77-71 contro i ribelli di Sertorio in Lusitania; 73-71 rivolta degli schiavi di Spartaco). Fino a questo momento Pompeo è stato fortemente favorito dal senato, ma poiché sta diventando troppo potente, gli optimates si allarmano; non hanno nemmeno completamente torto: lui si aspetta infatti di diventare console, ma non ha neanche percorso il cursus honorum (divenuto obbligatorio dopo la riforma sillana). Per avere maggiore potere, si allea col ricchissimo Crasso e con i populares: questi accettano l'amicizia perché gli promette di modificare la riforma sillana in senso democratico. Pompeo ha anche le truppe fuori porta: il senato è costretto a cedere.
Nel 70 Pompeo e Crasso diventano consoli. P. mantiene la promessa di cambiare le leggi sillane a favore del popolo, ma non è che sia proprio un democratico: aveva però capito che la gestione del potere da parte del senato in quel momento era perdente.
(Intanto Cicerone processa per corruzione Verre, ex governatore della Sicilia; la tensione è tale che il senato si spacca, tra i conservatori abbastanza corrotti e i "moderni" legati a Pompeo).
Finito il mandato consolare, P. rinuncia a scegliere una provincia da governare e rimane a Roma per avere maggiore potere politico; infatti ne ottiene molto con la lex de piratis persequendis (flotte, soldati) che lo rende forte per tre anni, anche se elimina i pirati in 3 mesi (67 a. C.). Sconfigge Mitridate e dà una nuova sistemazione all'oriente (66-64); tornato a Roma non pretende tanto, dopotutto: 1) la ratifica delle province e alleanze  che ha organizzato in oriente; 2) la distribuzione di terre ai suoi veterani; il senato rifiuta, perché non potevano accettare che un capo militare prendesse decisioni in politica estera.
Nel 63 Catilina dei populares tenta un colpo di stato, ma viene scoperto da Cicerone.
Nasce così il primo triumvirato (60 a.C.), che in questo caso è un accordo privato tra Pompeo, Crasso e Cesare; Pompeo avrebbe sostenuto la candidatura di Cesare, che a sua volta avrebbe riconosciuto a P. quello che lui aveva chiesto al senato; per Crasso una legge finanziaria che favoriva gli "equites", la sua classe.
Così Cesare è console per il 59 e va in Gallia a intromettersi nelle lotte tra tribù (58-51).
P. si riavvicina al senato, anche perché è preoccupato per il potere di Cesare, aumentato a causa dei suoi successi militari. Cesare si affretta allora a "rinnovare il contratto" (56 a.C. accordo di Lucca). Cesare sarebbe rimasto fino al 50 governatore in Gallia, gli altri due diventavano consoli.
(SEGUE)

lunedì 11 marzo 2013

LA DINASTIA GIULIO - CLAUDIA


LA DINASTIA GIULIO - CLAUDIA

SINTESI: VERSO UN MONDO COMUNE Roma imperiale è la capitale di un mondo molto complesso, costituito da un mosaico di popoli che parlavano lingue diverse e abitavano un territorio di estensione smisurata, che andava dalle sabbie dell’Egitto alle foreste della Germania, dalle coste dell’Oceano Atlantico ai fiumi della Mesopotamia. Durante i primi secoli dell’era imperiale, lo stato romano riesce a tenere unito un ampio mondo comune. La cittadinanza viene accordata con liberalità, al fine di “romanizzare” le classi dirigenti dei popoli soggetti. Si affermerà una cultura omogenea in tutto l’impero: quella greco-romana. Questo processo di livellamento e di unificazione non fu sempre spontaneo: le etnie che rifiutavano di romanizzasi furono sterminate; in alcune zone marginali dell’impero le popolazioni locali mantenevano i propri costumi e tentavano di condurre valorose e sfortunate guerriglie contro l’autorità imperiale 
IL CONSOLIDAMENTO DELL’IMPERO Alla morte di Augusto si afferma il principio della trasmissione ereditaria del potere ai suoi discendenti. I primi successori consolidano il modello imperiale. Il potere dell’imperatore è fondato sull’esercito e sulla plebe.  La burocrazia imperiale viene razionalizzata da Claudio. Il potere viene in vari modi trasformato in senso monarchico da Caligola e Nerone.
LA POLITICA ESTERA Il successore di Augusto non espande ulteriormente l’impero, limitandosi a mantenere sicuri i confini (grazie anche all'opera del nipote Germanico).

 
ANALISI
PROVINCE -  estesa la cittadinanza anche ai veterani non romani e ai loro figli, ai liberti, a città e regioni come premio (Augusto l’aveva concessa solo a quelli delle truppe ausiliarie).
ESTERO -  la progettata invasione della Britannia, mai realizzata da Caligola, viene portata a termine da Claudio (44 d.C.), che annette anche la Giudea. Durante il regno di Nerone problemi ai confini e nelle province esasperate dalle imposte, e ribellioni in varie zone dell’impero (combatte contro i Parti e impone un protettorato romano sull’Armenia; altre provice create sono Cappadocia, Tracia e Mauretania).
SOCIETA' – Le antiche famiglie nobili sono quasi del tutto scomparse, mentre i provinciali rappresentano la maggioranza nel senato
AMMINISTRAZIONE STATALE -  Viene ampliata; con Claudio è in mano ai liberti e divisa in 4 settori (rationibus, epistulis, studiis, libellis).
PROBLEMI – L’esercito ha un potere molto ampio ed è fondamentale il suo rapporto con l’imperatore; cresce anche l’importanza delle guardie pretoriane e del prefetto del pretorio (es. Seiano): saranno loro in alcuni casi, a scegliere l’imperatore, in concorrenza con il senato.

 
IMPERATORI
Ad Augusto succede il figlio adottivo Tiberio, della dinastia giulio – claudia il quale, dopo laccusa di aver avvelenato il nipote germanico, fa uccidere gli oppositori e si ritira a Capri. Gli succede Caligola, figlio di Germanico, che cerca di instaurare una monarchia di stampo orientale. I pretoriani lo uccidono e proclamano imperatore il fratello di Germanico, Claudio, che governa con saggezza e buon senso. Alla sua morte la mogie Agrippina pone sul trono il figlio Nerone, che si comporta da sovrano assoluto, perseguita i cristiani e punisce una congiura con una strage. Le legioni spagnole, ribelli, eleggono imperatore il senatore Galba, a rivolta coinvolge Roma e Nerone si suicida.
1) TIBERIO (14 -37 d.C.) Tiberio Giulio Cesare Augusto
In gioventù si distinse per talento militare. Importanti riforme in ambito economico e politico.  Dopo la morte del nipote Germanico, favorì sempre più l'ascesa del pref. del pretorio Seiano, allontanandosi da Roma per ritirarsi nell'isola di Capri. Quando S. mostrò di volersi impadronire del potere assoluto,Tiberio lo fece destituire e uccidere, ma evitò ugualmente di rientrare nella capitale. 2) CALIGOLA (37 – 41 d.C.) Gaio Giulio Cesare Germanico (figlio di Germanico e nipote di Tiberio) Atteggiamento dispotico; eliminazione fisica degli avversari politici, molto popolare presso il popolo romano (elargizioni e circenses > dissesto finanze statali) malvisto dai  senatori. Fu assassinato da un gruppo di pretoriani. 3) CLAUDIO (41-54 d.C.) Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico (fratello di Germanico, zio di Caligola, nipote di Tiberio) Il migliore dei successori di Augusto, rese efficiente la burocrazia, risanò le finanze pubbliche. 4)  NERONE (54  - 68 d.C.) Lucio Domizio Enobarbo (vedi libro di testo e integrazioni)