sabato 20 febbraio 2016

Cristianesimo; frasi - chiave



STORIA BIENNIO – CRISTIANESIMO
o   La religione romana aveva prevalentemente una valenza pubblica ed era legata alla politica. Era inoltre una religione “aperta”.
o   Nel  I e II secolo d. C. gli scambi di merci, persone, idee erano facilitati da vari fattori. Di conseguenza, vari culti orientali (e misterici) erano giunti a Roma dall’oriente e, in periodi di incertezza e crisi, erano praticati per ottenere risposta a esigenze spirituali e a domande esistenziali.
o   I romani in genere assimilavano gli dèi dei popoli conquistati, ma con ebrei e cristiani questo non era possibile.
o    I romani inizialmente non distinguevano i cristiani dagli ebrei.
o   I principi basilari del cristianesimo erano piuttosto contrastanti con quelli dell’ideologia di Roma.
o   La diffusione del cristianesimo e la sua separazione dal giudaismo furono opera principalmente di Paolo di Tarso. Sostenne e facilitò la conversione dei pagani.
o   Le prime persecuzioni contro i cristiani avvennero dopo l’incendio di Roma nel 64 d.C.
o   L’impero non perseguitò i cristiani in modo sistematico.

venerdì 12 febbraio 2016

Esempi di descrizione 3

" Il nonno ora stava meglio, e lo mettevano sull'uscio, al sole, avvolto nel tabarro, e col fazzoletto in testa, che sembrava un morto risuscitato, tanto che la gente andava a vederlo per curiosità; ed il poveraccio chinava il capo a questo e a quello, come un pappagallo, e sorrideva, tutto contento di trovarsi là, nel suo cappotto, accanto all'uscio, con Maruzza che gli filava accanto, il telaio della Mena che si udiva nelle stanze, e le galline che razzolavano nella strada. Ora che non aveva altro da fare aveva imparato a conoscere le galline ad una ad una, e stava a vedere quello che facevano, e passava il tempo ad ascoltare le voci dei vicini, dicendo: — Questa è comare Venera che strapazza suo marito. — Questa è la cugina Anna che torna dal lavatoio. Poi se ne stava a vedere l'ombra delle case che si allungava; e quando non c'era più il sole sulla porta lo mettevano contro il muro dirimpetto, ch'egli somigliava al cane di mastro Turi, il quale cercava il sole, per sdraiarsi.
      Infine, cominciò a stare sulle gambe, e lo portarono sulla riva, reggendolo sotto le ascelle, perché gli piaceva dormicchiare accoccolato sui sassi, in faccia alle barche, e diceva che l'odore dell'acqua salata gli faceva bene allo stomaco; e si divertiva a vedere le barche, e sentire com'era andata la giornata per questo e per quello. I compari, mentre attendevano alle loro faccende, gli regalavano qualche parola, e gli dicevano per consolarlo: — Vuol dire che c'è olio ancora alla lucerna, eh, padron 'Ntoni!"

G. Verga I Malavoglia
 Notate che l'autore si avvale non solo della vista ma inserisce osservazioni su odori  e profumi, suoni o sapori che circondano il personaggio.

Esempi di descrizioni 2



Talvolta, per ravvivare una descrizione, è opportuno collegare dettagli dell’aspetto fisico con caratteristiche psicologiche o comportamentali (manie, abitudini) evitando una schematizzazione troppo rigida. è sempre bene selezionare alcuni particolari significativi.
Luciana aveva una figurina adolescente, quindici anni, un viso ancora di bambina, due occhi chiari ed attenti.
Sembrava in continuo sospetto che qualcosa potesse sfuggirle dei gesti e delle parole di chi le era vicino.
Ma dicevo che era bella come un micino appena nato, tutta bianca con gli occhi chiari, i capelli divisi sulla
fronte, stretti in due trecce che le ricadevano al di sotto degli omeri. Finse di non sapere che l’aspettavo. Mi chiese subito di Maria, s’accese agli zigomi; nel tono della domanda v’era una spregiudicatezza volontaria che lottava con il suo istintivo pudore.
(da “Il quartiere” Vasco Pratolini)

ESEMPI DI DESCRIZIONI 1



ESEMPI DI DESCRIZIONI 1

“Durante un giorno triste, cupo, senza suono, verso il finire dell'anno, un giorno in cui le nubi pendevano opprimentemente basse nei cieli, io   avevo attraversato solo, a cavallo, un tratto di regione singolarmente desolato, finché ero venuto a trovarmi, mentre già si addensavano le ombre della sera, in prossimità della malinconica Casa degli Usher. Non so come fu, ma al primo sguardo ch'io diedi all'edificio, un senso intollerabile di abbattimento invase il mio spirito. Dico intollerabile poiché' questo mio stato d'animo non era alleviato per nulla da quel sentimento che per essere poetico e' semipiacevole, grazie al quale la mente accoglie di solito anche le più' tetre immagini naturali dello sconsolato o del terribile. Contemplai la scena che mi si stendeva dinanzi, la casa, l'aspetto della tenuta, i muri squallidi, le finestre simili a occhiaie vuote, i pochi giunchi maleolenti, alcuni bianchi tronchi d'albero ricoperti di muffa; contemplai ogni cosa con tale depressione d'animo ch'io non saprei paragonarla ad alcuna sensazione terrestre se non al risveglio del fumatore d'oppio, l'amaro ritorno alla vita quotidiana, il pauroso squarciarsi del velo. Sentivo attorno a me una freddezza, uno scoramento, una nausea, un'invincibile stanchezza di pensiero che nessun pungolo dell'immaginazione avrebbe saputo affinare ed esaltare in alcunché' di sublime. Che cos'era, mi soffermai a riflettere, che cos'era che tanto mi immalinconiva nella contemplazione della Casa degli Usher? Era un mistero del tutto insolubile; né riuscivo ad afferrare le incorporee fantasticherie che si affollavano intorno a me mentre così meditavo.”

 SE VOLETE ESERCITARVI, ESEGUITE LA TRASFORMAZIONE

Trasforma il seguente brano tratto da un racconto di Poe: sottolinea le parole e le espressioni che connotano la casa e l’atmosfera a essa legata; sostituiscile con altre capaci di creare un’atmosfera di genere diverso a scelta: fiabesca, leggendaria, rassicurante, festosa ecc.; rileggi il testo e fai una revisione.