giovedì 23 maggio 2013
Fonte storica su Pericle: link
Chiave di ricerca: "egli, personaggio potente per prestigio elucida capacità di giudizio"
http://books.google.it/books?id=DFY87eJGlH8C&pg=PA35&lpg=PA35&dq=%22egli,+personaggio+potente+per+prestigio+elucida+capacit%C3%A0+di+giudizio%22&source=bl&ots=rnLIqx3JpU&sig=fQ6BF-jVgiUgNRyTsZQDZh5Ciw8&hl=it&sa=X&ei=hWKeUabaA-zn4QSIhYCABA&ved=0CDMQ6AEwAA#v=onepage&q=%22egli%2C%20personaggio%20potente%20per%20prestigio%20elucida%20capacit%C3%A0%20di%20giudizio%22&f=false
martedì 21 maggio 2013
Mappa ISU del mondo
Mappa ISU del mondo
Legenda: rosso-nero: paesi in pessime condizioni.
Gradazioni del verde: potenze dominanti e paesi sviluppati
Giallo: paesi emergenti.
Legenda: rosso-nero: paesi in pessime condizioni.
Gradazioni del verde: potenze dominanti e paesi sviluppati
Giallo: paesi emergenti.
Domande per l'esercitazione di geografia ( I A 22 maggio 2013)
IL debito del sud del mondo
- Qual è la tesi sostenuta dal movimento "Make poverty history"?
- Quali sono le motivazioni per cui, secondo alcuni, il debito deve essere cancellato?
- Le grandi potenze internazionali hanno responsabilità nei confronti dei paesi indebitati?
- Quali sono le motivazioni di chi è contrario alla cancellazione del debito?Quali le soluzioni alternative da loro proposte?
- quali svantaggi deriverebbero dalla sconfitta della povertà?
- Quali problemi pone il ruolo del FMI?
mercoledì 15 maggio 2013
Giustiniano. Il regno dei Franchi
L’impero
d’Oriente e gli Ostrogoti - La corte di Costantinopoli, dove era ancora viva intenzione di riunire
l’impero, invia gli Ostrogoti di Teodorico in Italia contro Odoacre. Teodorico,
vittorioso, inizia una politica di integrazione tra l’elemento goto e quello
romano, che però non ha troppo successo. Giustiniano, salito al trono d’Oriente
poco dopo la morte di Teodosio, concepisce l’ambizioso progetto di ricreare
l’impero romano: muove guerra ai Visigoti in Spagna, ai Vandali in Africa, ai
Goti in Italia. Nello stesso tempo progetta un’impresa che sarà fondamentale
per lo sviluppo del mondo occidentale: fa raccogliere in un’unica opera tutte
le leggi promulgate nell’impero romano, che regolano la vita civile dei
sudditi. Il testo, chiamato Corpus Iuris
Civilis, costituirà per gli stati europei la base del diritto per secoli.
La guerra greco – gotica (quella tra bizantini e Ostrogoti) dura vent’anni
(535-553) provocando devastazioni ed epidemie, fino all’annientamento economico
e sociale dell’Italia.
Approfittando
delle difficoltà di Bisanzio, i Persiani minacciano l’impero d’Oriente; vengono
fermati, ma la ridotta potenza dei Bizantini consente lo stanziamento nei
Balcani di Slavi e Bulgari.
La
crisi dell’Europa -
Tra III e il VII secolo d.C.
l’Europa vive un momento di grave crisi economica e demografica dovuta alle
invasioni dei barbari e a continue guerre. Un importante fattore è
rappresentato anche dalla fuga dei contadini dalle campagne con conseguente
scarsa manutenzione dei terreni e diminuzione della resa agricola. La carenza
di derrate alimentari produce sottoalimentazione e diffusione delle malattie. Modi
di produzione Una delle conseguenze più gravi della crisi economica e
demografica è la scomparsa della vita cittadina, con conseguente crisi delle
attività artigiane e commerciali: solo nelle aree di più antica romanizzazione
le città mantengono un ruolo economico relativamente importante.
Regni
romano-barbarici: i Franchi - Il più importante dei regni romano-barbarici è quello dei Franchi,
accolti fin dal IV secolo entro i confini dell’impero. Clodoveo, dopo aver
unificato tutta la Gallia, cerca di attuare mia politica di tolleranza e
integrazione con le popolazioni locali. Il sovrano, a differenza degli altri
capi germanici che sono ariani, si converte al cristianesimo romano,
garantendosi così l’appoggio della Chiesa e dell’aristocrazia gallo-romana.
Alla morte di Clodoveo, l’aristocrazia approfitta delle discordie tra gli eredi
per esautorarli. Nel VII secolo il potere è ormai in mano al “maestri di
palazzo”, rappresentanti dell’aristocrazia, e il re mantiene un’ autorità solo
formale.
Alla
morte dell’ultimo dei merovingi, Pipino III detto il Breve, si fa eleggere re dai
grandi signori del regno e in seguito viene consacrato dal papa stesso. In
cambio egli promette aiuto al papa contro i nemici della Chiesa. Per
assicurarsi la fedeltà dei capi Franchi i Pipinidi concedono in uso alcune
delle loro proprietà fondiarie ricevendo in cambio un giuramento di fedeltà.
Costantino, Teodosio, la fine dell'impero
Costantino
e il cristianesimo Consapevole
della ormai capillare diffusione del cristianesimo, comprende che il sistema di
valori capace di ridare slancio all’impero può essere ricercato nella nuova
religione: con l’Editto di Milano (313, detto anche E. di Costantino) si rende
libera la religione cristiana. Il rapporto stretto tra politica e religione
provoca l’intervento di Costantino anche nelle questioni dottrinali: durante il
Concilio di Nicea, vengono condannate le dottrine eretiche.
Costantino
decide di fondare una nuova capitale in Oriente: la città di Bisanzio che
prende il nome di Costantinopoli.
I
successori di Costantino – Tra i successori di Costantino
si distingue Giuliano, detto l’Apostata (traditore) perché individua nei valori
politici e civili della cultura greco - latina il solo modo per ridare energia
all’istituto imperiale, tornando quindi a perseguitare i cristiani.
TEODOSIO
Alla morte di Giuliano, Teodosio riprende gli indirizzi politici di Costantino.
Con l’editto di Tessalonica (380 d. C.) il cristianesimo viene proclamato
l’unica religione ammessa nell’impero. La gestione degli affari interni della
Chiesa, anche dottrinali, da parte dell’imperatore, a cui si dà il nome di
cesaropapismo, è motivo di accesi scontri con il clero.
Per
la difesa dei confini Teodosio consente alle popolazioni barbare di origine
germanica di occupare stabilmente alcuni territori in qualità di alleati. In
questo modo la difesa dell’impero viene affidata a popolazioni straniere che
possono ricattare il potere centrale in virtù della loro forza militare. Per
questo i Visigoti ottengono dall’imperatore Teodosio di stanziarsi in Illiria:
la convivenza è difficile.
Istituzioni: Alla morte di Teodosio l’impero
viene diviso “di fatto” (quindi non ufficialmente)
tra Arcadio (oriente) e Onorio (occidente) sotto la tutela del generale vandalo
Stilicone; la crisi è aggravata dalla
rivalità tra oriente e occidente. La divisione tra parte occidentale e parte
orientale ormai era evidente nella
realtà delle cose.
La
capitale - Nel
402 la residenza dell'Impero Romano
d'Occidente da Milano, troppo esposta agli attacchi barbarici, viene trasferita
a Ravenna. Ravenna è scelta come nuova capitale perché godeva di una migliore
posizione strategica e di difendibilità. Alla morte di Teodosio l’impero viene
diviso tra i suoi due figli, sancendo la divisione tra parte occidentale e
parte orientale che ormai era evidente nella realtà delle cose.
Fine
dell’impero d’Occidente - La penetrazione dei Goti nella penisola culmina con il sacco di Roma
(410 d. C). Ai Goti seguono i Vandali, che si stanziano in Africa. L’invasione
unna dà il colpo di grazia a un istituto politico ormai allo sbando. L’ultimo
imperatore d’Occidente viene spodestato da Odoacre, comandante delle truppe
barbare al servizio dall’impero (476 d. C.). Alla fine del V secolo al posto
dell’impero romano d’Occidente esistono i regni romano-barbarici.
Altri
avvenimenti: 406: numerose popolazioni germaniche occupano le regioni
occidentali dell’impero: occupazione
pressoché definitiva; il generale Stilicone viene assassinato dalla
fazione anti-germanica; Alarico, a capo dei Visigoti, invade l’Italia e
saccheggia Roma: è una incursione, non una occupazione: Alarico non intende
essere nominato imperatore; v. parte sottolineata pag 99 del testo;
in Britannia gli Angli e i Sassoni formano regni indipendenti; i Vandali occupano
l’Africa, di vitale importanza per Roma; le alleanze variano e cambiano a
seconda delle necessità e della convenienza (ad es. il generale Ezio arriverà
ad allearsi momentaneamente con gli Unni); 452: Attila attacca l’Italia e viene
allontanato col pagamento di un sostanzioso riscatto (leggenda papa Leone I)
Diocleziano
DIOCLEZIANO (testo da pag. 74 a 85)
La
fine della dinastia dei Severi dà inizio ad un lungo periodo di crisi dinastica
e sociale. Tale crisi si arresta con l’elezione al trono di Diocleziano,
generale dalmata acclamato dalle proprie truppe nel 284. Salito al potere, deve
affrontare la crisi economica, l’anarchia dell’esercito e la mancanza di forza
e autorevolezza del potere centrale,
perciò dà il via ad una vasta azione riformatrice. Per rafforzare
l’autorità imperiale e ripristinare l’unità dell’impero, egli utilizza la
religione tradizionale e l’attribuzione al sovrano di prerogative divine;
vengono di conseguenza perseguitati i cristiani (303: si tratta dell’ultima
grande persecuzione).
ISTITUZIONI _ Riforma amministrativa e costituzionale. Per conferire al potere
centrale efficacia operativa, viene realizzata una riforma amministrativa. Le
province aumentano di numero (da 50 a
117) diminuiscono di estensione e sono
affidate ad un corpo scelto di funzionari, con separazione delle funzioni
civili da quelle militari; entrano inoltre in 12 circoscrizioni più ampie
chiamate diocesi. Le diocesi vengono
raggruppate in 4 regioni, a capo delle quali viene posto un governatore che
partecipa direttamente del potere imperiale; ogni regione ha una capitale, posta
in punti di rilevante importanza strategica per la difesa dei confini.
L’imperatore associa al governo un collega e i due prendono il titolo di
“augusti”; gli augusti nominano 2 “cesari” che potremmo considerare dei
“vice-imperatori” e che sono destinati a diventare augusti alla morte dei predecessori.
I nuovi augusti avrebbero nominato i due nuovi cesari: Diocleziano intendeva
così risolvere il problema della successione al trono; ogni cesare ed ogni
augusto controllava una delle 4 zone
dell’impero (v. cartina pag. 78 del testo). Questo sistema prese i nome di tetrarchia, che significa “governo di
quattro”. Diocleziano assunse il titolo di augusto
e governò le zone più importanti dell’oriente, che avevano Nicomedia come capitale; e scelse come
collega un abile generale, Massimiano
(Italia e Africa, capitale Milano) ;
i due cesari furono Galerio (Pannonia,
capitale Sirmio) e Costanzo Cloro (Gallie e Britannia, capitale Sirmio).
MODI
DI PRODUZIONE _ Per
affrontare la crisi economica, Diocleziano deve aumentare le tasse. Per questo
crea un catasto agricolo, nel quale vengono catalogati i terreni disponibili e
le professioni. In questo modo è possibile stabilire la quantità di tasse da
pagare ogni anno e prevedere l’entità
del gettito fiscale. Le professioni diventano obbligatorie per legge, ponendo
in questo modo un blocco alla mobilità sociale e impedendo anche il mutamento
di residenza (la rigidità sociale sarà una caratteristica tipica dell’età medievale).
AVVENIMENTI
_
Tra
il 303 e il 304 Diocleziano attua una sistematica e feroce repressione del
cristianesimo.
Per
verificare l’efficacia del proprio sistema di successione, dopo 20 anni di
regno, Diocleziano abdica (nel 305). Ricominciano le lotte per la successione:
prevale Costantino (figlio di un augusto) e riunisce l’impero sotto il proprio
dominio.
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