domenica 22 aprile 2012

Diocleziano e Costantino_ riassunto

DIOCLEZIANO (testo da pag. 74 a 85)

La fine della dinastia dei Severi dà inizio ad un lungo periodo di crisi dinastica e sociale. Tale crisi si arresta con l’elezione al trono di Diocleziano, generale dalmata acclamato dalle proprie truppe nel 284. Salito al potere, deve affrontare la crisi economica, l’anarchia dell’esercito e la mancanza di forza e autorevolezza del potere centrale,  perciò dà il via ad una vasta azione riformatrice. Per rafforzare l’autorità imperiale e ripristinare l’unità dell’impero, egli utilizza la religione tradizionale e l’attribuzione al sovrano di prerogative divine; vengono di conseguenza perseguitati i cristiani (303: si tratta dell’ultima grande persecuzione).

ISTITUZIONI _ Riforma amministrativa e costituzionale. Per conferire al potere centrale efficacia operativa, viene realizzata una riforma amministrativa. Le province aumentano di numero (da 50 a 117)  diminuiscono di estensione e sono affidate ad un corpo scelto di funzionari, con separazione delle funzioni civili da quelle militari; entrano inoltre in 12 circoscrizioni più ampie chiamate diocesi.  Le diocesi vengono raggruppate in 4 regioni, a capo delle quali viene posto un governatore che partecipa direttamente del potere imperiale; ogni regione ha una capitale, posta in punti di rilevante importanza strategica per la difesa dei confini. L’imperatore associa al governo un collega e i due prendono il titolo di “augusti”; gli augusti nominano 2 “cesari” che potremmo considerare dei “vice-imperatori” e che sono destinati a diventare augusti alla morte dei predecessori. I nuovi augusti avrebbero nominato i due nuovi cesari: Diocleziano intendeva così risolvere il problema della successione al trono; ogni cesare ed ogni augusto  controllava una delle 4 zone dell’impero (v. cartina pag. 78 del testo). Questo sistema prese i nome di tetrarchia, governo di quattro.

MODI DI PRODUZIONE _ Per affrontare la crisi economica, Diocleziano deve aumentare le tasse. Per questo crea un catasto agricolo, nel quale vengono catalogati i terreni disponibili e le professioni. In questo modo è possibile stabilire la quantità di tasse da pagare ogni anno e prevedere  l’entità del gettito fiscale. Le professioni diventano obbligatorie per legge, ponendo in questo modo un blocco alla mobilità sociale e impedendo anche il mutamento di residenza (la rigidità sociale sarà una caratteristica tipica dell’età medievale).

AVVENIMENTI _ Per verificare l’efficacia del proprio sistema di successione, dopo 20 anni di regno, Diocleziano abdica (305). Ricominciano le lotte per la successione: prevale Costantino (figlio di un augusto) e riunisce l’impero sotto il proprio dominio. Consapevole della ormai capillare diffusione del cristianesimo, comprende che il sistema di valori capace di ridare slancio all’impero può essere ricercato nella nuova religione. con l’Editto di Milano (detto anche E. di Costantino) si rende libera la religione cristiana. Il rapporto stretto tra politica e religione provoca l’intervento di Costantino anche nelle questioni dottrinali: durante il Concilio di Nicea, vengono condannate le dottrine eretiche.

Costantino decide di fondare una nuova capitale in Oriente: la città di Bisanzio che prende il nome di Costantinopoli. Tra i successori di C. si distingue Giuliano, detto l’Apostata (traditore) perché individua nei valori politici e civili della cultura greco - latina il solo modo per ridare energia all’istituto imperiale e ritorna al paganesimo. Alla morte di Giuliano, Teodosio ( al potere 379-395) riprende gli indirizzi politici e religiosi di Costantino. Con l’editto di Tessalonica (389 d.C.) il cristianesimo viene dichiarato unica religione ammessa nell’impero.

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