GLI SQUILIBRI DEL MONDO ATTUALE
GLI SQUILIBRI DEL MONDO ATTUALE
I dati della disuguaglianza - Nei paesi
avanzati vive circa ⅕ della popolazione mondiale che consuma i ⅘ delle risorse del
pianeta. Le disuguaglianze tendono ad aumentare nel tempo, anziché ridursi: ad
esempio, il divario tra i 20 paesi più ricchi e i 20 più poveri è passato da
30:1 negli anni Sessanta del secolo scorso,
all’attuale 80:1.
Paesi poveri: un ristretto numero di persone
detiene grandi ricchezze
Paesi ricchi: un numero più o meno limitato di
persone vive al di sotto della soglia di povertà.
Origini
del sottosviluppo:
o
saccheggio delle materie prime e
subordinazione delle colonie alla madrepatria
o
regime di monopolio
o
indipendenza XX secolo: governi autoritari
Caratteristiche
del sottosviluppo:
o
sottoalimentazione: ha gravissime conseguenze
(ad es. : scarsa resistenza alle malattie)
o
analfabetismo
o
carenze sanitarie
o
agricoltura scarsamente produttiva = di
sussistenza; inadeguata proprietà della terra: latifondo, piantagione,
minifondo; la situazione si è aggravata ulteriormente a causa dell’accelerazione
del clima, desertificazione ecc.
o
scarsa industrializzazione
o
squilibri sociali
I problemi
dello sviluppo
o
circolo vizioso, ad es. quello demografico
o
scambio ineguale: scarsa varietà di prodotti
da esportare, bilancio negativo a sfavore del sud del mondo.
o
DEBITO:
anni Settanta: disponibilità di denaro da parte dell’occidente numerosi prestiti concessi ai paesi
poveri aumento del loro debito;
o
l’indipendenza comporta dei costi
Tanti Nord
e tanti Sud
L’espressione Nord e Sud del mondo fu adottata negli anni Ottanta, ma attualmente
la situazione dello squilibrio mondiale è molto più complessa, perciò possiamo
parlare di molteplici Nord e Sud. In Europa esistono ad esempio rilevanti
differenze tra paesi ex socialisti e
occidentali. L’Asia del sud-est è una regione dinamica, che gravita attorno
alle potenze asiatiche, ma vi sono ancora gravi sacche di povertà e
arretratezza. In America Latina Cile, Messico e Argentina hanno avviato un
processo di sviluppo che li diversifica dagli altri paesi della regione.
MAPPA DEGLI SQUILIBRI MONDIALI
I)
Potenze mondiali: USA, EUROPA OCCIDENTALE,
GIAPPONE, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA;
II)
PAESI EMERGENTI: BRIC – si parla ormai di
BRICS e BRICST, aggiungendo il Sudafrica e la Turchia. Il
gruppo dei paesi BRICS, nato come conseguenza dei
profondi mutamenti in corso nell’economia e nella politica mondiale, è uscito
ormai dai limiti di un forum consultivo dei paesi in via di sviluppo e
rappresenta un’influente struttura internazionale. Sta rapidamente acquisendo potere
sia perché promuove riforme dei meccanismi che regolano la sfera
economico-finanziaria, sia come importante forum macroeconomico. La maggior
parte delle previsioni a lungo termine conferma la crescita del peso del gruppo
BRICS nell’economia mondiale.
III)
MAGGIORI POTENZE DEL SUD: MESSICO, LIBIA, SUDAFRICA,
TURCHIA, ARABIA SAUDITA, IRAN, PAKISTAN
IV)
PAESI IN SITUAZIONE INTERMEDIA: America
meridionale con esclusione del Brasile, Mongolia, Africa Nord;
V)
PAESI ARRETRATI: gran parte dell’Africa,
Afghanistan, Laos, Myanmar, Bangladesh;
Le
responsabilità del Nord
o
Il sistema
capitalistico mondiale aveva interesse
nel mantenere il sottosviluppo per non essere privato delle materie prime
o
Guerra
fredda ed equilibri politici: sostegno a governi alleati
Definire
lo sviluppo
Non basta contare le risorse e il denaro,
occorre anche misurare le possibilità di sviluppo (prospettive di crescita) e
la qualità della vita.
PIL: il più comune indicatore della ricchezza
di un paese; ISU: indice di sviluppo umano; IPU: indice di povertà.
Il Pil è stato da più parti criticato ad es. misurerebbe le merci e non i
beni. Un edificio mal costruito che disperde gran parte del calore fa però
crescere il Pil di più rispetto a edifici meglio costruiti che non disperdono
calore. I litri in più di gasolio consumati sono una merce che si paga. (cfr. Maurizio
Pallante)
Le
soluzioni possibili
o
industrializzazione
o
modello sudamericano: rivolto al mercato
interno
o
modello asiatico: rivolto al mercato estero
o
strategia del top down e del bottom up
o
il microprestito
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