mercoledì 15 maggio 2013

Diocleziano


DIOCLEZIANO (testo da pag. 74 a 85)
La fine della dinastia dei Severi dà inizio ad un lungo periodo di crisi dinastica e sociale. Tale crisi si arresta con l’elezione al trono di Diocleziano, generale dalmata acclamato dalle proprie truppe nel 284. Salito al potere, deve affrontare la crisi economica, l’anarchia dell’esercito e la mancanza di forza e autorevolezza del potere centrale,  perciò dà il via ad una vasta azione riformatrice. Per rafforzare l’autorità imperiale e ripristinare l’unità dell’impero, egli utilizza la religione tradizionale e l’attribuzione al sovrano di prerogative divine; vengono di conseguenza perseguitati i cristiani (303: si tratta dell’ultima grande persecuzione).
ISTITUZIONI _ Riforma amministrativa e costituzionale. Per conferire al potere centrale efficacia operativa, viene realizzata una riforma amministrativa. Le
 province aumentano di numero (da 50 a 117)  diminuiscono di estensione e sono affidate ad un corpo scelto di funzionari, con separazione delle funzioni civili da quelle militari; entrano inoltre in 12 circoscrizioni più ampie chiamate diocesi.  Le diocesi vengono raggruppate in 4 regioni, a capo delle quali viene posto un governatore che partecipa direttamente del potere imperiale; ogni regione ha una capitale, posta in punti di rilevante importanza strategica per la difesa dei confini. L’imperatore associa al governo un collega e i due prendono il titolo di “augusti”; gli augusti nominano 2 “cesari” che potremmo considerare dei “vice-imperatori” e che sono destinati a diventare augusti alla morte dei predecessori. I nuovi augusti avrebbero nominato i due nuovi cesari: Diocleziano intendeva così risolvere il problema della successione al trono; ogni cesare ed ogni augusto  controllava una delle 4 zone dell’impero (v. cartina pag. 78 del testo). Questo sistema prese i nome di tetrarchia, che significa “governo di quattro”. Diocleziano assunse il titolo di augusto e governò le zone più importanti dell’oriente, che avevano Nicomedia come capitale; e scelse come collega un abile generale, Massimiano (Italia e Africa, capitale Milano) ; i due cesari furono Galerio  (Pannonia, capitale Sirmio) e Costanzo Cloro (Gallie e Britannia, capitale Sirmio).
MODI DI PRODUZIONE _ Per affrontare la crisi economica, Diocleziano deve aumentare le tasse. Per questo crea un catasto agricolo, nel quale vengono catalogati i terreni disponibili e le professioni. In questo modo è possibile stabilire la quantità di tasse da pagare ogni anno e prevedere  l’entità del gettito fiscale. Le professioni diventano obbligatorie per legge, ponendo in questo modo un blocco alla mobilità sociale e impedendo anche il mutamento di residenza (la rigidità sociale sarà una caratteristica tipica dell’età medievale).
AVVENIMENTI _
Tra il 303 e il 304 Diocleziano attua una sistematica e feroce repressione del cristianesimo.
Per verificare l’efficacia del proprio sistema di successione, dopo 20 anni di regno, Diocleziano abdica (nel 305). Ricominciano le lotte per la successione: prevale Costantino (figlio di un augusto) e riunisce l’impero sotto il proprio dominio.

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