sabato 31 marzo 2012

Tabella riassuntiva degli imperatori romani: Nerva e gli imperatori adottivi

10
NERVA  96-98 d.C.
(Marco Cocceio Nerva)
Fu l'ultimo imperatore italiano sia di nascita che di famiglia
o   ambiente senatoriale
o   principato adottivo
o   alleanza con la nuova aristocrazia italica e provinciale
Appena eletto, fece cessare le persecuzioni contro i cristiani, consentì agli esiliati di rientrare a Roma, abolì i processi di lesa maestà, reintegrò il Senato nelle sue prerogative, prodigò le sue terre e i denari per soccorrere i poveri.


11
TRAIANO  98-117
(Ulpio Traiano)
primo non italico: la penisola italica stava perdendo il suo ruolo centrale nella politica romana
si occupò scrupolosam dei bisogni delle varie Province.
generale valoroso
 uno degli imperatori più seri e corretti, sapeva gestire al meglio gli affari della res publica. Non fu mai corrotto dal potere e riconobbe sempre il primato della legge. Eliminò tutti i rituali decadenti tipici di un monarca orientale. Seppe farsi amare da tutti, in particolare dalle due parti sociali più importanti: il Senato e l'esercito. Era un conservatore, convinto che il progresso derivasse più da una oculata amministrazione che da imponenti riforme.
Promulgò leggi a favore della piccola proprietà contadina, la cui base era minacciata dall'estendersi del latifondo. Traiano favorì il ripopolamento di liberi contadini nella penisola, investendo capitali e fornendo ai coloni i mezzi per il sostentamento e il lavoro nei campi. Questo sistema, noto come colonato, aveva bisogno del controllo da parte dello stato affinché potesse funzionare: bisognava impedire che gli esattori delle imposte depredassero i coloni o che i latifondisti esigessero più del dovuto riducendo alla miseria e alla semischiavitù i contadini;  bisognava difendere i coloni dai briganti e gli invasori che avrebbero potuto devastare le terre costringendoli all'abbandono delle campagne e a riversarsi in città lasciando le terre incolte.
Per ovviare al declino dell'agricoltura italica impose ai senatori di investire in Italia almeno un terzo dei loro capitali. Pose dei limiti all'emigrazioni dalla penisola, tentando di incentivare la presenza del ceto imprenditore e della manodopera in un'Italia che stava perdendo la sua centralità e che stava per avviarsi ad una fase di declino.

politica aggressivo, motivata soprattutto dal bisogno di risorse finanziarie: conquista la dacia, l’arabia petrea e l’Armenia (breve durata delle conquiste orientali)






















12
ADRIANO 117-138
(Publio Elio Adriano)
politica non imperialista: dopo di lui cessa la politica espansionista; Roma si limita a contenere le spinte esterne. Interesse verso la cultura, sopr greca; attenzione rivolta alle province.

Vallo di Adriano
135 rivolta degli Ebrei

13
ANTONINO PIO 138-161
(Tito Aurelio Antonino)
adottato da Adriano
proveniente dalla Gallia narbonese, ma molto legato a interessi italici


14
 MARCO AURELIO 161-180
(Marco Annio Vero)
o   imperatore-filosofo
o   riprende attività bellica contro Parti e tribù germaniche presso il Danubio
Fine II sec.: GOTI iniziano a spostarsi in massa dalla Scandinavia, premendo verso Qadi e Marcomanni, che entrano in Italia nord-orientale e arrivano ad assediare Aquileia.
15
LUCIO VERO 161-169
(Lucio Ceionio Commodo Vero)
Regna insieme a Marco Aurelio fino alla propria Morte

Nessun commento:

Posta un commento