giovedì 3 maggio 2012

Incomincia il medioevo. Il Mediterraneo nell'età di Giustiniano


INCOMINCIA IL MEDIOEVO (cfr testo pag.109-111)

Fine 300-400: questo periodo è chiamato tardo-antico Dalla metà del III sec. alcuni missionari avevano convertito i barbari; nel corso del IV secolo i cristiani incorporano la cultura classica nella loro dottrina.

Mutamenti:

o   demografici: popolazioni germaniche si stanziano nelle regioni occidentali dell’impero;

o   politici: fine dell’impero romano unitario;

o   religiosi: si afferma il cristianesimo;

o   economici: crisi del commercio internazionale;

o   sociali: crisi demografica e regresso della vita cittadina

Il potere della chiesa - La crisi dell’impero porta ad un vuoto amministrativo: i funzionari civili ormai rari, sono gradualmente sostituiti da esponenti della chiesa;



Tra il III e il VII secolo d.C., l’Europa vive un momento di grave crisi economica e demografica dovuta alle invasioni dei barbari e alle continue guerre. A causa della situazione di scarsa sicurezza, i grandi proprietari terrieri si offrono di proteggere i piccoli proprietari, ottenendo in cambio le loro terre; di conseguenza si formano eserciti privati di contadini armati.

Un importante fattore è rappresentato anche dalla fuga dei contadini dalle campagne con conseguente scarsa manutenzione dei terreni e diminuzione della resa agricola. La carenza di derrate alimentari produce sottoalimentazione e diffusione delle malattie.

Una delle conseguenze più gravi della crisi economica e demografica è la scomparsa della vita cittadina, con conseguente crisi delle attività artigiane e commerciali. Solo nelle aree di più antica romanizzazione le città mantengono un ruolo economico relativamente importante.

IL MEDITERRANEO NELL’ETA' DI GIUSTINIANO (cfr testo pag.123-130)

Giustiniano, salito al trono d’oriente, concepisce l’ambizioso progetto di ricreare l’impero romano: muove guerra ai Visigoti in Spagna, ai Vandali in Africa, ai Goti in Italia. Questa guerra, chiamata greco – gotica, dura vent’anni (535-553), ed è vittoriosa per Giustiniano, disastrosa per l’Italia.

Il Corpus Iuris civilis, una raccolta di leggi e sentenze del diritto romano, selezionate e riordinate, fu compilato per ordine di Giustiniano.

Dopo la morte di Giustiniano, approfittando delle difficoltà di Bisanzio, i Persiani minacciano l’impero d’Oriente; vengono fermati, ma la ridotta potenza dei Bizantini consente lo stanziamento nei Balcani di Slavi e Bulgari.

Nel corso del VI secolo l’impero bizantino comincia ad essere assalito da ondate successive di popolazioni balcaniche. Le esigenze della difesa modificano la struttura tradizionale del potere, che era diviso tra funzionari civili e comandanti militari. La riorganizzazione delle province affida il potere a un ufficiale che riunisce in sé entrambe le prerogative. Il rafforzamento dell’autorità pontificia e il consolidamento del regno longobardo in Italia allentano il rapporto dei territori bizantini d’Italia con Costantinopoli, finché essi si rendono indipendenti. L’impero, indebolito dalla lunga guerra contro i Persiani, subisce gli attacchi degli Arabi e dei Bulgari. Il rapporto tra imperatore e papa diventa difficile, perché entrambi rivendicano a sé il potere universale romano. L’imperatore inoltre non tollera l’ingerenza della Chiesa di Roma su quella orientale. I contrasti tra Roma e Costantinopoli culminano nella lotta per l’iconoclastia.

Nonostante la crisi in cui si trova l’impero, Costantinopoli si mantiene una grande città, la più popolosa del mondo cristiano.

L’impero bizantino durò circa mille anni in più di quello romano d’occidente. Pur attraversando molti mutamenti, mantenne alcuni aspetti continuativi (vedi pag 130, paragrafo 2.5).


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