LA NASCITA DELLA POLIS (Sintesi del capitolo 7,
pagg. 132-147)
Quali sono i caratteri e la struttura della
polis? - Verso la fine del “medioevo ellenico” compaiono insediamenti
caratterizzati da un’organizzazione politica totalmente differente da quelle
finora incontrate. La nascita della città greca (polis) è un processo di
lungo periodo, durante il quale l’idea di un possesso comune e di uno spazio
centrale di discussione producono la nascita di un organismo statale che vive
grazie al rapporto strettissimo che lega i suoi abitanti alla terra
circostante. La struttura stessa della polis testimonia la sua natura:
accanto all’acropoli, in cui ha sede il tempio della divinità protettrice e che
viene utilizzata come luogo di difesa dai pericoli esterni, convive l’agorà, la
piazza centrale, in cui si realizza la coincidenza tra spazio civico e spazio
religioso.
La seconda colonizzazione - A partire
dall’VIII secolo, gruppi di persone decidono di fondare nuove città sulle
sponde di molti paesi affacciati sul Mediterraneo, comprese l’Italia
meridionale e la Sicilia (Magna Grecia). Insieme alle merci vengono diffuse
idee e innovazioni, tra cui l’alfabeto e l’arte.
Cause della seconda colonizzazione - Le tensioni politiche in conseguenza di lotte
tra aristocratici per il possesso della terra; la scarsa disponibilità di terre
coltivabili e la povertà di ampi strati della popolazione; lo spirito di avventura
di molti cittadini e il diffondersi di conoscenze sul mondo mediterraneo.
Le leggi scritte A partire dall’VIII
secolo, inoltre, è attestata l’attività di legislatori a cui si deve la stesura
delle prime leggi scritte, nate per vincolare i giudici, normalmente
appartenenti all’aristocrazia, e per fissare le procedure e le pene.
Quali erano le classi sociali della polis?
Inizialmente il governo della polis è in mano agli aristocratici. Nel
corso dell’età arcaica, nella maggior parte delle poleis greche si
assiste all’affermazione di regimi aristocratici, il cui male cronico è costituito
dal conflitto interno per il controllo della città, aggravato dalle
rivendicazioni del popolo (demos). L’aristocrazia tende a limitare la
partecipazione popolare al governo della città e si accaparra il principale
mezzo di sussistenza: la terra.
Successivamente lo sviluppo dei commerci porta
alla formazione di una classe media, costituita soprattutto da
commercianti. Gli esponenti della classe media sono in grado di acquistare l’armamento
personale, ma non il cavallo. La nascita di nuove forme di collaborazione
all’interno della polis produce la cosiddetta “rivoluzione oplitica”, la
nascita di una nuova tecnica di combattimento che presuppone la condivisione di
un codice d’onore basato sull’aiuto reciproco. La partecipazione alla difesa
comune comporta l’ascesa sociale e politica delle classi medie e il declino
della cavalleria, specialità dei ceti aristocratici.
I mutamenti interni della polis arcaica. La
diffusione delle leggi scritte e la rivoluzione oplitica sono segno di
importanti cambiamenti. Tra VII e VI sec. a.C. troviamo una società
caratterizzata da lotte tra aristocratici, dall’emergere di nuove classi non
nobili, ma che hanno accumulato ingenti ricchezze, e dal malcontento degli
strati più bassi della popolazione.
Le tirannidi Questa situazione politica e
sociale è il terreno ideale su cui si sviluppano le tirannidi, regimi di tipo
personale che godono dell’appoggio popolare, a cui si deve un’imponente
attività urbanistica e lo sviluppo dei culti religiosi. Il demos cerca di
arginare lo strapotere aristocratico appoggiando i tiranni, nella speranza di
un miglioramento delle proprie condizioni di vita e rivendicando l’abolizione
dei debiti o la ridistribuzione delle terre.
Nessun commento:
Posta un commento