venerdì 19 giugno 2015

LA NASCITA DELL'ISLAM - sintesi



ISLAM Dati di attualità - La religione islamica è la seconda religione più diffusa al mondo, dopo quella cristiana, con il 21,1 % di fedeli, pari a circa a 1,3 miliardi di persone.
Economia - All’inizio del VII secolo la penisola arabica ha un territorio in gran parte deserto, coltivato solo nelle oasi e nella stretta fascia meridionale dove, al confluire delle vie carovaniere, sono sorti centri commerciali. La maggioranza della popolazione è nomade e vive nel deserto praticando il commercio e allevando il bestiame, in particolare i cammelli. Non vi è una organizzazione politica unitaria, ma una molteplicità di tribù con usanze e riti diversi, accomunate solo dalla lingua. La loro religione è politeista. Fra il V e il VI secolo cominciano a diffondersi i principi monoteistici ebraici e cristiani.
Maometto - La predicazione di Maometto, che si proclama seguace di un unico Dio a cui tutti dovevano essere sottomessi, ha largo seguito tra le classi umili, già influenzate dalla predicazione contraria al politeismo da parte di alcuni asceti.
I pilastri della nuova religione, cinque semplici principi, incontrano però l’ostilità delle classi agiate della Mecca che vedono in esse un attacco alle istituzioni sociali da cui traggono ricchezza e prestigio.
La fuga e le guerre Le minacce e le persecuzioni costringono M. e i suoi seguaci a rifugiarsi a Medina, da dove cominciano una dura lotta contro i nemici. Le razzie, giustificate come guerra santa, rafforzano il senso di coesione e mettono in crisi il sistema economico su cui si basa la ricchezza degli aristocratici della Mecca. La guerra si conclude con il ritorno di M. alla Mecca: la penisola arabica è ormai unificata da un’unica religione.

Alla morte del Profeta, nel 632, Bizantini e Sasanidi erano stremati da un durissimo conflitto che, protrattosi ormai da un secolo, con alterne vicende aveva visto la vittoria dei primi: nel 614 i Persiani avevano conquistata e rasa al suolo Gerusalemme, nel 626 erano arrivati alle mura di Costantinopoli ma, nel 628, Eraclio I aveva avviato un'efficace riscossa che aveva portato alla vittoria nel 628 e all'occupazione della capitale nemica di Ctesifonte. In seguito a questa sconfitta i Persiani erano entrati in una gravissima crisi politica e dinastica, ma anche i Bizantini erano esausti a causa dell'ingente sforzo militare ed economico. Questi due colossi temevano la minaccia delle tribù nomadi, ma la loro attenzione era unicamente rivolta a quelle provenienti dalle steppe eurasiatiche, mentre i beduini arabi, da sempre esclusivamente impegnati in scorrerie tra di loro, non erano tenuti in considerazione. Per questo l'avanzata araba fu tanto potente quanto inaspettata.

Dopo la morte del profeta gli succedono persone appartenenti al suo seguito, che iniziano l’espansione araba in tutto il mondo conosciuto. Il sistema di successione basato sulla scelta democratica fra i seguaci del profeta mostra subito i suoi difetti: i califfi finiscono presto assassinati, finché uno di loro stabilisce un sistema di successione ereditaria dando inizio alla dinastia degli Omayyadi.

L’impero musulmano raggiunge la massima estensione nei primi decenni del VII secolo. Solo Carlo martello a Poitiers e l’impero bizantino, riescono a fermarne l’avanzata.
Per governare gli immensi territori conquistati i musulmani rinunciano a estendere a tutti i paesi conquistati le istituzioni tradizionali del loro popolo, ma adattano alla realtà esistente il loro dominio e accettano le istituzioni amministrative dei paesi conquistati. Solo in seguito, quando il potere è sufficientemente consolidato, le cariche più importanti vengono riservate agli Arabi e l’arabo diviene la lingua, ufficiale dell’impero.
Il malcontento delle popolazioni non arabe, che si sentono discriminate, porta alla fine della dinastia omayyade e all’acquisizione del potere da parte degli Abbasidi, di origine persiana. L’impero viene diviso in diversi emirati che, a eccezione delle finanze, hanno autonomia amministrativa e ben presto si trasformano in centri di potere indipendenti.
Nel mondo islamico la città è il luogo della vita religiosa, politica ed economica. Con la conquista musulmana, il commercio non è più dominato dai mercanti bizantini, ma dai mercanti arabi e dai pirati saraceni.

La cultura araba si dimostra aperta. e curiosa verso le altre culture in campo artistico, scientifico e filosofico. Si sviluppa anche un forte interesse per le tecniche e le attività pratiche: nel Mediterraneo rifioriscono le attività agricole.

Nessun commento:

Posta un commento